27 ottobre 2007

Quanto tempo!


Domani, o meglio stanotte, scatta l'ora solare, credo perchè le confondo sempre.
I nostri orologi torneranno indietro di un'ora quindi adesso sarebbero le 21.28....uhh quanto tempo ho ancora!!
quasi quasi posso guardarmi un film che ho lì da tanto e non riesco mai a vedere, oppure vedere un po' di telefilm e godermi una serata con un'ora in più, poi posso farmi una bella doccia con calma, e perchè no mi lavo pure i capelli stasera! tanto c'è un'ora in più! poi domattina posso svegliarmi un'ora dopo! e dato che la mattina sarà più lunga avrò anche più tempo per studiare la materia pallosa che ho abbandonato da inizio semestre.Poi magari comincerò un nuovo libro o mi leggerò il giornale con calma.
Ogni anno è la stessa storia, nel weekend del cambio d'ora dovrei fare di tutto e alla fine l'ora passa, e nulla di ciò che era stato programmato è stato fatto.La verità è che ci vorrebbe almeno una settimana, ecco propongo di fare la settimana solare.Ogni autunno si manda indietro il calendario di una settimana e a marzo lo si porta avanti.Non so quale effetto catastrofico questo potrebbe avere sulla vita delle persone, se dicono che solo un'ora di sfasamento disturba i bioritmi, come minimo una settimana lascia secco qualcuno. Ma almeno avremmo tempo per rilassarci. Anche se non ci basterebbe comunque.

22 ottobre 2007

la domanda è...

perchè non vivo a New York???
spesso mi perdo a pensare come sarebbe vivere là, trovare un lavoro malpagato, vivere in un appartamento con tanti coinquilini di diverse nazionalità, oppure in un loft con tanti amici che cercano di sbarcare il lunario, in perfetto stile Rent; oppure ancora vivere coi miei migliori amici in perfetto stile FRIENDS.
Da quando avevo 11 anni, la prima volta che sono stata a NY, se qualcuno mi chiede qual'è il mio sogno, la mia vita ideale io rispondo: andare a vivere a NY.
Il fascino di questa città è indescrivibile, ed il fascino è tutto quello che ha, l'aura di modernità e di progresso che la avvolge, perchè diciamocelo, NY non è proprio una città a misura d'uomo. E' tutto troppo grosso, esagerato, rumoroso, tanto che la maggior parte dei Niuiorkini (come li chiamava Camila) in carriera, appena possono si trasferiscono nei suburbs per mettere su famiglia.
L'ultima volta che ci sono stata erano 6 anni che non ci andavo, e le mie aspettative in un certo senso sono state deluse. Come se mi aspettassi di arrivare in un altro pianeta e invece, trovandomi nel centro di Times Square ho realizzato che anche lì si respira aria, la sensazione dell'asfalto sotto le scarpe è la stessa di quando cammino fuori da casa mia, la gente puzza e suda esattamente come qua. New York non era il paradiso che ricordavo da quando c'ero stata le prime 2 volte, ero ancora piccola per realizzare tutto ciò. Ora sembrerà una cavolata quello che ho appena detto ma, mi ero trovata davanti a un posto mitizzato per anni, non mi sembrava vero che si trovasse nelle stesse condizioni di qualsiasi altro posto della terra.

New York però non è come un qualsiasi altro posto della terra, e la consapevolezza che anche lì si respira e la gente puzza(in breve) me l'ha fatta apprezzare ancora di più. Come se la possibilità di avere successo in una qualsiasi città del mondo sia la stessa anche lì, perchè anche lì si mangia e ci si diverte esattamente come in altri posti. NY si è ridimensionata ai miei occhi e ha acquisito ancora più fascino.
E a parte questi discorsi subfilosofici che capisco solo io...in quale altra città del mondo stanno girando il film di Sex and the City? in quale altro posto Jennifer Garner fa uno spettacolo dal vivo? in quale altro posto è possibile vedere tutti i più grandi musical in versione originale e le première e i programmi live per strada?
Per non parlare delle location cinematografiche, per un'appassionata di film e telefilm come me girare NY è meglio che andare agli studios a Holliwood.
Peccato che al momento posso solo sognare tutte queste cose...e credetemi, sono i sogni più belli; quando in un sogno sto per andare a NY mi viene un sorriso a 54 denti e non vorrei svegliarmi mai.


14 ottobre 2007

domenica rulezz

Stanotte mi sono sognata le Spice Girls, ultimamente sono ovunque, si sono infiltrate anche nelle mie visioni oniriche. Stavo facendo lezione all'aeroporto(!?) e loro facevano un concerto, sempre all'aeroporto(?!), così mi sono trovata per caso vicino al loro Spice Bus mentre stavano uscendo. Sono lì a guardare col resto della gente e Emma mi guarda e mi fa: "Cla how did you like the concert?" e io, che non avevo capito, urlo come una scema: "YESSS!!!!!!" e tutta la folla dietro che urla. Ma come cavolo faceva Emma a sapere il mio nome?? così nel sogno mi viene in mente che avevo scritto alle Spice qualche tempo fa(!?!?!?!?!?!?) e probabilmente lo sapeva per quello(?!?!?).
Stadifatto che mi sono svegliata con voglia di Spice Girls e proprio ora sto finendo di ascoltare la musicassetta di Spice. Sono sfasata di 10 anni oggi.
Ieri ho visto "An Inconvenient Truth", il documentario di Al Gore sul global warming, l'avevo lì da mesi ma non mi decidevo mai a vederlo. Ora che ha vinto (ero a girare la cassetta scusate) dicevo...ora che ha vinto il nobel ho dovuto vederlo ^^. Non l'ho trovato particolarmente brillante come documentario, diciamo che si può fare di meglio; ho trovato patetici i tentativi di commuovere il pubblico coinvolgendo nella storia fatti personali dello stesso Al Gore, ma soprattutto i tentativi di fare leva sul patriottismo americano. Verso la fine del documentario infatti si esordisce con: "Noi che abbiamo unito questo paese e l'abbiamo reso libero, Noi che abbiamo aiutato l'Europa durante la seconda guerra mondiale...noi etc etc....Noi possiamo sconfiggere il Global Warming!!"
Ecco lungi da me essere antiamericana, chi mi conosce lo sa, ma trovo che, con la visibilità che ha ora Al Gore, quel documentario non sia il manifesto migliore da portare in giro per il mondo, soprattutto considerando i pregiudizi antiamericani degli ultimi anni.
Mi è piaciuta invece la canzone sui titoli di coda che ha vinto l'oscar, non l'avevo mai ascoltata bene. Per chi fosse interessato "I Need to Wake Up" di Melissa Etheridge.
Vado che devo leggere almeno qualcosa prima del leggerissimo pranzo a base di polenta e coniglio o_O.

10 ottobre 2007

ma???

Cos'è sta storia che tutti hanno un blog e riescono a tenerlo più o meno aggiornato e io no!?!?
bisogna assolutamente rimediare.
Vi sto scrivendo dal mio nuovo (2 settimane di vita) laptop, lo stesso strumento infernale che mi sta impedendo di studiare nel primo pomeriggio libero e senza genitori che ho da almeno una settimana....e giustamente direte: che cavolo vuoi studiare se hai finalmente del tempo libero???
non fa una piega, infatti nell'ordine ho mangiato, cazzeggiato al pc, mangiato pane e nutella, dormito, modificato il blog. Ah che vita da universitaria occupatissima...
Come al solito la crisi del blogger mi colpisce e quando mi trovo davanti all'editor di post non so mai cosa scrivere....intanto vi posto questa magnifica poesia che quei geniacci del city hanno messo in copertina stamattina e me l'hanno riportata alla mente...
attimo riflessionde della giornata



Lentamente muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(P. Neruda)